Siamo sempre attenti alla tradizione. Qualunque innovazione parte sempre dalla nostre radici ed è per questo che abbiamo voluto presentare a New York la nuova linea che stiamo approntando, una linea di nicchia “I Paladini”: un’opera d’arte che contiene un’opera d’arte
Nell’era della tecnologia e della multimedialità, parlare di pupi evoca immediatamente immagini d’altri tempi, di spettacoli di piazza, fra il vociare di piccoli e grandi ed il rumore delle armature, di minuscoli teatrini polverosi. Ci riporta al tempo di Carlo Magno, al tempo della Chanson de Geste, in cui i fedeli Paladini con le loro gesta eroiche riuscivano a conquistare i territori fondare il Sacro Romano Impero e ad affermare il Cristianesimo .
Re Carlo a capo del suo valoroso esercito accumulava in ogni battaglia vittoria su vittoria, tanto che il suo esercito veniva considerato il più forte, praticamente imbattibile.
L’origine della parola Paladino, viene dal latino comes palatinus, ovvero “conte di palazzo”, termine col quale si designavano i cavalieri più fidati della corte.
La storia dei Paladini si ripropone fortemente in Sicilia con una tradizione che ci riporta al teatro popolare alla famosa Opera dei Pupi. Si chiamano Pupi le caratteristiche marionette armate di quel teatro epico popolare venuto probabilmente dalla Spagna e che si è ben radicato nel meridione d’Italia e in Sicilia dove ha raggiunto il suo massimo sviluppo. La parola Pupo viene dal latino pupus che significa bambinello, bamboletto, fantoccio, marionetta. Questo termine appare in Sicilia a fine settecento.
I Pupi vogliono rappresentare una storia ideale di eroi, di potenze terrene e celesti, umane e divine in un conflitto inarrestabile. Nel loro contesto “poetico” esprimono religioni e culture che nel passato si sono dati battaglia ed ora sopravvivono in virtù dell’arte popolare. Cielo, terra, violenza, dolore, morte, cavalleria rusticana, Carlo Magno, Garibaldi, Bibbia, Iliade, Guerin Meschino, Reali di Francia,… qui convivono senza né vincitori né vinti in un perpetuo sopraffarsi che esalta la gente, felice di vivere una storia di eroi tanto diversa da quella triste e misera di ogni giorno.
• Orlando. È il paladino per antonomasia, senza macchia e senza paura, che non esita a mettere a repentaglio la propria vita per salvare una pulzella in difficoltà o a battersi contro il marrano di turno.
• Angelica. La pulzella protagonista della maggior parte delle storie dei pupi siciliani. È il grande amore di Orlando ma, a seconda della vicenda raccontata, gli farà passare non poche pene
• Rinaldo. È anch’egli un prode paladino. Cugino di Orlando, Rinaldo in un primo momento odia Angelica ma poi se ne innamora perdutamente. I due cugini, così, diventano rivali in amore e non esitano a battersi in duello.
• Dama Rovenza. Per vendicare Mambrino, ucciso da Rinaldo, Rovenza, armata di un terribile martello, mette sotto assedio Parigi. Solo l’intervento di Rinaldo porterà il lieto fine.
• Medoro. È un semplice fante dell’esercito saraceno. Però di lui s’innamora Angelica, e i due scrivono i loro nomi sugli alberi e sulle pareti delle grotte dove il loro amore si è consumato. Questo causerà la furia di Orlando.
La nostra linea? Prima vogliamo proseguire il racconto che parla di ceramiche pregiate siciliane.
Alla prossima