Differenza tra Olio EVO e Olio d’Oliva Raffinato
Sul mercato trovi “olio extravergine di oliva”, “olio di oliva”, “olio di oliva raffinato”, “olio di sansa”: categorie diverse, spesso confuse sulle etichette. Capire la differenza tra olio EVO e olio d’oliva raffinato è fondamentale per scegliere cosa portare in tavola. In questa guida chiara e pratica, vediamo cosa cambia davvero tra un vero extravergine come l’olio Frantoi Cutrera e i comuni oli di oliva raffinati.
1. Cosa significa “olio EVO” (olio extravergine d’oliva)
Per legge, l’olio extravergine d’oliva (EVO) è un olio:
- Ottenuto direttamente dalle olive e solo mediante procedimenti meccanici (frangitura, gramolazione, centrifugazione).
- Non sottoposto a raffinazione chimica o trattamenti che ne modifichino la natura.
- Con acidità libera (espressa in acido oleico) ≤ 0,8%.
- Privo di difetti sensoriali rilevabili al panel test (niente rancido, muffa, riscaldo, ecc.).
In pratica, è il livello più alto nella classificazione degli oli di oliva: il risultato di olive sane, raccolte e lavorate in tempi rapidi, con controlli analitici e organolettici rigorosi.
2. Cosa significa “olio d’oliva raffinato”
L’olio d’oliva raffinato ha una storia completamente diversa:
- Nasce da oli vergini difettosi (ad esempio olio lampante), con acidità elevata o gravi difetti sensoriali.
- Viene sottoposto a un processo industriale di raffinazione (deacidificazione, decolorazione, deodorazione).
- All’uscita è quasi incolore, inodore e insapore, con acidità molto bassa ma privo di aromi e di gran parte dei composti benefici.
Poiché così com’è non può essere venduto al dettaglio, viene di solito miscelato con una piccola percentuale di olio vergine o extravergine per ottenere la categoria commerciale “olio di oliva”. Il risultato è un prodotto tecnicamente “corretto”, ma lontano anni luce da un vero extravergine in termini di gusto e qualità nutrizionale.
3. Confronto a colpo d’occhio: EVO vs Olio d’oliva (raffinato)
| Caratteristica | Olio EVO (Extravergine) | Olio d’Oliva (raffinato + vergine) |
|---|---|---|
| Materia prima | Olive sane, raccolte e frante rapidamente | Oli vergini difettosi (lampanti) sottoposti a raffinazione, poi miscelati |
| Metodo di estrazione | Solo procedimenti meccanici (spremitura/estrazione a freddo) | Raffinazione industriale (deacidificazione, deodorazione, decolorazione) |
| Acidità libera | ≤ 0,8% (spesso molto inferiore nei prodotti di qualità) | Olio raffinato ≤ 0,3% ma ottenuto da prodotto difettoso, poi miscelato |
| Profilo sensoriale | Profumo fruttato, note erbacee, amaro e piccante equilibrati | Gusto neutro o piatto, quasi nessun profumo |
| Polifenoli e antiossidanti | Alto contenuto se l’olio è fresco e di qualità | Drasticamente ridotti dalla raffinazione |
| Uso consigliato | Condimento a crudo e cottura di qualità | Uso generico quando si privilegia solo il prezzo o il gusto neutro |
4. Differenze nutrizionali: non è solo una questione di gusto
Dal punto di vista nutrizionale, la grande differenza tra un olio extravergine e un olio d’oliva raffinato sta nel contenuto di:
- Polifenoli: antiossidanti naturali responsabili di amaro, piccante e di parte dei benefici per cuore, arterie e cellule.
- Vitamina E: vitamina liposolubile con funzione antiossidante.
- Composti aromatici naturali: legati al tipo di oliva e al territorio.
Nel processo di raffinazione gran parte di questi composti viene persa. L’olio extravergine, specialmente se di alta qualità come quello prodotto da Frantoi Cutrera, preserva invece il patrimonio di sostanze bioattive tipico della dieta mediterranea.
5. Classificazione degli oli di oliva: dove si collocano EVO e raffinato
La normativa europea distingue diverse categorie di oli di oliva. Semplificando:
- Olio extravergine di oliva: migliore categoria per parametri chimici e sensoriali.
- Olio di oliva vergine: ottenuto solo con processi meccanici, ma con piccoli difetti sensoriali e acidità più alta.
- Olio di oliva vergine lampante: non idoneo al consumo diretto, destinato alla raffinazione.
- Olio di oliva raffinato: ottenuto dalla raffinazione di oli vergini difettosi.
- Olio di oliva (commerciale): miscela di olio raffinato e olio vergine o extravergine.
Quando al supermercato leggi solo “olio di oliva”, stai acquistando una miscela in cui la parte raffinata è predominante, con una piccola quota di olio vergine per dare un minimo di gusto.
6. Impatto in cucina: perché l’EVO fa la differenza nei piatti
In cucina, usare olio extravergine o olio d’oliva raffinato non è la stessa cosa:
- Con l’EVO aggiungi aroma, struttura e personalità ai piatti.
- Con l’olio raffinato aggiungi solo grassi, ma quasi nessun contributo gustativo o nutrizionale.
Un extravergine di qualità, come quello di Frantoi Cutrera, è adatto sia a crudo (insalate, pane, verdure, pesce, carni) sia in cottura (soffritti, forno, frittura moderata), grazie alla sua composizione in acidi grassi e alla ricchezza di antiossidanti che ne migliorano la stabilità al calore.
7. Perché alcuni scelgono ancora l’olio raffinato (e perché ha poco senso)
I motivi principali per cui molti continuano ad acquistare olio d’oliva raffinato sono:
- Prezzo più basso: il costo di produzione è inferiore grazie a materia prima meno selezionata e processi industriali.
- Gusto neutro: non modifica troppo il sapore dei piatti, ma proprio per questo non li valorizza.
Tuttavia, se l’obiettivo è una cucina di qualità, legata alla salute e alla tradizione mediterranea, ha molto più senso investire in un buon EVO e usarne magari una quantità leggermente inferiore, piuttosto che riempire la dispensa di oli anonimi e poveri di nutrienti.
8. Come leggere l’etichetta per capire se è EVO o olio d’oliva
Per non confondersi, basta prestare attenzione a poche parole chiave:
- Cerca sempre la dicitura completa “olio extravergine di oliva”.
- Se leggi solo “olio di oliva” o “olio di oliva composto di oli di oliva raffinati e di oli di oliva vergini”, sai che non è extravergine.
- Controlla la provenienza: “miscela di oli comunitari/non comunitari” indica blend generici, non legati a un territorio preciso.
- Valuta anche l’origine regionale (es. Sicilia) e l’eventuale presenza di DOP/IGP.
Le etichette Frantoi Cutrera riportano chiaramente la categoria “olio extravergine di oliva”, l’origine siciliana delle olive e le informazioni sulla produzione, così da permetterti una scelta consapevole.
9. Perché l’olio EVO Frantoi Cutrera è la scelta naturale rispetto all’olio raffinato
Scegliere un olio extravergine Frantoi Cutrera rispetto a un generico olio d’oliva raffinato significa:
- Portare in tavola un prodotto ottenuto solo con processi meccanici, senza raffinazione chimica.
- Godere di un profilo aromatico ricco, che racconta la Sicilia e le sue cultivar.
- Beneficiare di un contenuto importante di polifenoli e antiossidanti, alleati della salute.
- Sostenere una filiera corta, tracciabile e radicata nei Monti Iblei.
Che tu stia preparando un semplice piatto di pasta, una insalata di stagione o una frittura leggera, un EVO siciliano di qualità cambia davvero la resa finale del piatto, rendendolo più buono e più coerente con la vera dieta mediterranea.
Conclusione: extravergine sempre, raffinato mai (se cerchi qualità)
La differenza tra olio EVO e olio d’oliva raffinato non è un dettaglio tecnico: incide su gusto, salute, valore del prodotto e rispetto del lavoro in frantoio. Per questo, se vuoi una cucina che unisca benessere, tradizione e piacere, la scelta naturale è quella di un olio extravergine di oliva di alta qualità.
Partager
